Le persone che ospitiamo ci vengono segnalate dai Servizi Sociali del Comune di Milano, dai Centri di Ascolto parrocchiali (in particolare dall’Albero, il centro legato alla nostra parrocchia) e da altre associazioni del privato sociale.

Un’équipe, composta da volontari e un’assistente sociale, concorda un primo colloquio conoscitivo con la persona attraverso cui si cerca di comprendere i problemi, il grado di consapevolezza della sua situazione e quanto sia motivata ad affrancarsi dalla posizione di disagio in cui si trova. Se questo è positivo, si propone un secondo colloquio ed infine viene proposta una cena di gruppo a Casa Mara perché l’eventuale ospite possa conoscere e sperimentare di persona come funziona la nostra struttura e perché gli educatori possano anch’essi conoscerlo e valutare ulteriormente se ci siano le basi per intraprendere un progetto educativo personalizzato.
Dopo l’ingresso a Casa Mara gli educatori lavorano per creare un rapporto di fiducia che consenta di analizzare la situazione di ognuno per poter realizzare un percorso. Per raggiungere tale obiettivo, ogni ospite viene seguito e monitorato dall’équipe di volontari, dagli educatori e dall’assistente sociale in collaborazione con i vari rappresentanti degli enti del territorio.
Naturalmente in tutto questo processo si cerca di coinvolgere in modo attivo l’ospite per responsabilizzarlo il più possibile a divenire protagonista del suo nuovo progetto di vita in modo da accompagnarlo a credere di nuovo in se stesso e nelle sue potenzialità per raggiungere così piano piano un livello adeguato di autonomia.

  1. L’ascolto ed il supporto per cercare di far superare le fragilità e le numerose incertezze della vita quotidiana.
  2. La creazione di una rete territoriale visibile e interconnessa per l’attivazione dei diversi servizi del territorio (agenzie educative – cooperative di inserimento lavorativo – enti pubblici etc..);
  3. Il sostegno educativo (da parte degli educatori e dei volontari) nell’acquisizione di maggiore senso di responsabilità, di regole sociali legate alla cura di sé, gestione del denaro, relazioni sociali, consuetudini, modelli culturali, comunicazione verbale e non. Particolare attenzione viene posta alla trasmissione di quella conoscenza e comprensione delle caratteristiche socio culturali del nostro paese per una positiva inclusione nella comunità territoriale.
  4. La realizzazione all’interno e all’esterno della struttura di attività formative in gruppo ed individuali orientate allo sviluppo delle competenze tecniche, linguistiche, culturali a partire dall’analisi delle competenze dei ragazzi.
  5. L’organizzazione di attività sportive e ricreative quali partite di calcio e cene di gruppo, per facilitarne l’inserimento nel territorio.
  6. Il sostegno medico e psicologico.


Il C.A.S.T. opera oggi in una vera e propria “Rete” di aiuto sociale, costituita da diversi enti pubblici e istituzioni private:

    • Il dormitorio (CASA JANNACCI)
    • I centri Psicosociali (CPS)
    • Il Comune di Milano (Tutti i Sevizi per gli adulti in difficoltà)
    • Il Servizio Accoglienza Milanese (SAM)
    • Il Nucleo operativo alcologia (NOA)
    • SERT e SMI
    • SAI (Servizio Assistenza Immigrati della Caritas)
    • Centri SPRAR (segnalazione di persone da loro dimesse con gravi fragilità)
    • Comunità Progetto
    • CELAV
    • Associazione Cena dell’Amicizia
    • Centro SAN MARCO
    • Cooperativa RADICI NEL FIUME
    • Il CAD  onlus
    • Terre nuove
    • Associazione Comunità e Famiglia
    • Fondazione San Carlo
    • Fondazione Verga
    • Opera cardinal Ferrari
    • Ronda della Carità
    • Scuole di italiano per stranieri
    • Scuola recupero III media
    • Corsi professionali

Tutte le strutture si occupano dell’emarginazione. Con alcune di queste realtà, c’è una costante collaborazione nella stesura e nei progetti per le persone inviate. Per altre c’è collaborazione all’occorrenza.
Il Cast ha stipulato nel 2005 un protocollo di intesa con l’Associazione “Il Laboratorio”, una struttura di falegnameria e di restauro (in Via Pascarella, 20). Nel LABORATORIO vengono inseriti alcuni ospiti che qui riescono a recuperare capacità di relazione e di lavoro.

1.060


Le persone che ha ospitato

180.300


I pasti che ha offerto